Il paese della Mercedes, Bmw, Audi e Volkswagen, leader mondiale per la vendita di automobili, decide di rendere gratis i mezzi pubblici per combattere l’inquinamento. Un governo dove non siede nemmeno un verde o un ambientalista inizierà da alcune città a sperimentare questo provvedimento per disincentivare l’uso dell’automobile. Si sancisce finalmente che centinaia di migliaia di morti in Europa per inquinamento sono un problema serio e non qualcosa da passare nel dimenticatoio. Quelle da inquinamento infatti sono morti silenziose che non vengono riprese da un cellulare e messe da nessuno su Youtube, quindi è come se non esistessero, ma ci sono eccome. E pesano tantissimo dal punto di vista di lutti, costi ambientali, sanitari (solo per le spese sanitarie le stime parlano di 20 miliardi di euro annuali) e sociali. Così tanto che la locomotiva d’Europa governata da due partiti come l’SPD e la CDU/CSU, notoriamente zerbini alle logiche industriali, decide che bisogna fare qualcosa di serio e non il solito greenwashing che non cambia sostanzialmente nulla. Certo, lo fanno per non rischiare sanzioni dall’Unione Europea ma potevano tranquillamente fregarsene come da sempre fa l’Italia, tanto poi pagano i cittadini. Se si permette ai cittadini di andare gratis sui mezzi pubblici con tanto di ammanchi nelle aziende municipalizzate che verranno reintegrati dallo Stato, l’indiziato numero uno è chiaro: l’automobile e il traffico privato. Si conferma senza più alcun dubbio chi sono i maggiori responsabili di questa ecatombe in tempo di pace, cioè soprattutto le tante decantate automobili fossili che continuano a bombardarci dalla pubblicità e sulle cui fiancate per legge andrebbe scritto, così come per le sigarette: nuoce gravemente alla salute, pericolo di morte per cancro, etc.
La presa di posizione tedesca conferma una volta di più che quello che sosteniamo da sempre non ha a che fare con strane teorie di persone che sono fuori della realtà ma rappresenta la sola, valida, sensata e praticabile alternativa, senza che servano studi di prestigiosi istituti a dimostrarlo o esperti titolati, perché basta il puro semplice e saggio buon senso per capirlo. Da sempre diciamo che la mobilità del futuro, a maggior ragione nelle città, non è il mezzo privato ma sono i mezzi pubblici possibilmente elettrici, la bicicletta, il car sharing e tutto quanto neghi l’ormai preistorica automobile in cui il guidatore è spesso una persona sola e dove l’auto per lunghissimo tempo resta ferma parcheggiata inutilizzata. Se c’è un bluff, una vera e propria presa in giro è far credere alle persone che l’acquisto di una auto nuova sia un affare, quando non lo è da nessun punto di vista, dato che soprattutto in città è il mezzo migliore per rimanere imbottigliati nel traffico a respirare quell’inquinamento che non solo uccide noi e i nostri figli ma che poi dovremmo anche pagare con le sanzioni all’Unione Europea.
Con il provvedimento preso dalla Germania si dimostra che la politica, se vuole e se volesse, potrebbe finalmente mettere al primo posto la salute delle persone e l’ambiente e non sempre, solo e unicamente il profitto delle lobby. Il governo tedesco pensa, oltre che a fare andare gratis le persone sui mezzi pubblici, anche a diffondere la trazione elettrica, chiudere zone delle città al traffico e a fare interventi di retrofit alle auto per ridurre le emissioni. E in questo caso però bisogna dire che in Italia abbiamo un esempio molto interessante, da anni infatti il ricercatore e studioso Alessandro Ronca del Parco Energia Rinnovabile sperimenta e applica sistemi di efficienza energetica nell’automobile per ridurre consumi e conseguente inquinamento. Cosa aspettano gli enti pubblici nostrani quantomeno a seguire la strada della Germania e dell’efficientamento energetico delle automobili? Se lo fa la locomotiva d’Europa, perché non seguirla almeno quando ha senso seguirla?
Da noi invece il Ministro dell’Ambiente Galletti (mi scuso per avere affiancato le due parole, Ambiente con Galletti) sarà andato all’audizione dell’Unione Europea sull’inquinamento dello scorso fine gennaio, probabilmente con il mega SUV da 305 chilometri all’ora, la Lamborghini Urus, di cui ha presenziato l’inaugurazione, per dimostrare il nostro chiaro impegno a favore della riduzione delle emissioni. Unione Europea che ci sanzionerà probabimente, proprio in merito al nulla assoluto fatto dall’Italia e ribadito anche recentemente dai rapporti di Legambiente e Greenpeace che vedono sempre più soprattutto la Pianura Padana come una immensa camera a gas e fra le zone più inquinate al mondo. Però da quelle parti si vantano di essere il cuore produttivo dell’Italia, singolare questa similitudine, per essere il cuore produttivo il prezzo da pagare è la morte di inquinamento, non mi sembra un bell’affare.
Ormai solo persone in malafede o cieche possono pensare che il futuro sia fatto di cancri vari per fare piacere alle multinazionali, che siano delle automobili, della medicina, della chimica, dell’agricoltura, dell’alimentazione. I danni sono evidenti, sotto i nostri occhi costantemente e ci stanno portando ad una situazione di non ritorno. Se un governo super moderato come quello tedesco sempre prono e attento a favorire le lobby, propone queste soluzioni che hanno dell’incredibile, vuol dire che la situazione è davvero grave. Sotto la spinta di tante persone che finalmente si rendono conto che il buon senso ha la precedenza su tutto, saranno sempre più i provvedimenti politici che a causa delle drammatiche condizioni ambientali e di salute porteranno a cambiamenti radicali che prima mai si sarebbero nemmeno immaginati.
di Paolo Ermani