Cresce anche in Italia l’attenzione per il metodo Wim Hof, ideato dall’omonimo atleta olandese come insieme di tecniche e pratiche per imparare a gestire e controllare, in maniera sinergica, respiro, capacità di concentrazione e reazioni all’esposizione al freddo, per liberare le energie sopite dentro ciascuno di noi, come spiega lui stesso.
E nel nostro paese aumenta anche la richiesta e la partecipazione agli workshop che forniscono strumenti e conoscenze per approfondire questo approccio di salute.
«La quantità di ossigeno che inaliamo con il respiro influenza la quantità di energia rilasciata alle cellule del corpo e le attività chimiche e fisiologiche dell’organismo» afferma Wim Hof. Ecco perché, controllando il respiro e rendendolo massimamente efficace «si mantiene il corpo in condizioni ottimali e lo si controlla completamente anche nelle condizioni più estreme».
Le tecniche di respirazione «fanno in modo che si raggiunga la più ampia superficie polmonare di scambio gassoso possibile» e «la maggiore ossigenazione innesca processi benefici che favoriscono le funzionalità corporee e maggiori energie mentali e fisiche», spiega Alessandro Ronca, uno degli istruttori certificati che in Italia tiene workshop e formazioni e anche direttore scientifico del PeR, il Parco dell’Energia Rinnovabile, strutture ecosostenibile che ospita gli stessi corsi. Il prossimo corso sui fondamenti del metodo si terrà il 30 agosto, proprio al PeR. QUI è possibile avere tutte le informazioni sul programma e per iscriversi.
Ronca ha anche autocostruito una vera e propria vasca criogenica per le immersione in acqua fredda durante il corso; vasca che naturalemente è a disposizione dei partecipanti.
«Anche l’assetto mentale è importantissimo per liberare forza e capacità interiori sopite» prosegue Ronca. «In letteratura scientifica è stato dimostrato che determinate tecniche di concentrazione e meditazione consentono il controllo sul sistema nervoso autonomo che regola, oltre al respiro, il funzionamento degli organi interni, la digestione, la dilatazione e contrazione dei vasi sanguigni e il battito cardiaco. Il metodo Wim Hof serve a questo, come dimostrato anche da uno studio pubblicato nel 2011 (1) e condotto dal professor Peter Picckers del Radboud University Nijmegen Medical Centre in Olanda».
Alla portata di tutti
«La cosa interessante» prosegue Ronca, «è che non si tratta di un metodo per super-uomini; è alla portata di tutti. È un cambiamento di modalità, che ha bisogno di impegno ma che non richiede sforzi o capacità sovrumani. La focalizzazione mentale è il catalizzatore, si ottengono aumento dell’energia cellulare con la respirazione e miglioramento del sistema cardiovascolare e ormonale con la graduale esposizione al freddo. Con questa pratica si sperimentano miglioramenti nella qualità del sonno, aumento della creatività e capacità di concentrazione, miglioramento delle performance sportive, aumento della capacità di recupero dopo intense attività, maggiore tolleranza agli eventi climatici estremi, potenziamento delle difese immunitarie, incremento della determinazione e della forza di volontà e ampliamento delle percezioni nell’attività sessuale».
1) www.sciencedaily.com/releases/2011/04/110422090203.htm