Una giornata a Vercelli, città scelta come esempio, con un gruppo di attivisti ed ecco che vengono raccolti da terra qualcosa come undicimila mozziconi di sigaretta!
È il bilancio della giornata dimostrativa organizzata da Valentina La Cara ed Edoardo Manza, i due ragazzi che, dopo avere lasciato il lavoro nella telefonia, sono partiti per il loro viaggio attraverso l’Italia e l’Europa per piantare alberi e raccogliere rifiuti. E che il 27 giugno faranno tappa al PeR, mediapartner del loro progetto!
Valentina La Cara ed Edoardo Manza hanno realizzato una giornata dimostrativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di guardare con nuovi occhi l’ambiente che ci circonda modificando le abitudini di vita. Poco prima di partire per il viaggio che li porterà in svariati luoghi in Italia ed Europa all’insegna dell’attivismo ambientale, hanno organizzato una giornata emblematica di raccolta dei mozziconi di sigarette. E il 27 giugno faranno tappa al PeR, che è mediapartner del loro progetto.
«Abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione sui mozziconi poiché ci siamo resi conto che la maggior parte delle cicche di sigaretta imbratta il suolo o finisce nelle fogne e nelle acque superficiali contaminandole – spiegano – Quindi si deduce che le cicche debbano essere classificate e trattate come un rifiuto tossico per l’ambiente. Purtroppo questo non avviene, è abitudine per la maggior parte dei fumatori gettarle con noncuranza a terra credendo, forse, di non fare un danno più di tanto grave all’ambiente, ma non è così. Una sola cicca immersa in acqua ferma avvelena fino a 40 litri d’acqua; se invece si tratta di acqua in movimento la situazione è esponenzialmente più drammatica, poiché arriva ad avvelenarne fino a 500 litri».
«Per questo, ci siamo convinti che mettere in evidenza la pericolosità dei mozziconi potrebbe contribuire all’informazione e alla sensibilizzazione di questo argomento dimenticato e sottovalutato» spiegano.
Si sono dunque recati a Vercelli con tre ragazzi di Clean Up Italia, «con i quali siamo entrati in contatto circa 6 giorni prima ed abbiamo deciso di collaborare. L’azione consisteva nel raccogliere il maggior numero di mozziconi in circa due ore per poi raggrupparli all’interno di un tubo trasparente che mettesse in evidenza l’orripilante risultato. Ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo concentrato la pulizia, dalla stazione dei treni fino al centro della città, cercando di attirare l’attenzione e di coinvolgere tutti coloro che passeggiavano. Tanti si sono fermati, rimanendo sconvolti e schifati dal risultato estremamente sconvolgente e, chiedendo informazioni più specifiche, si sono interessati alle conseguenze ambiental; altri, davanti ad uno “spettacolo” di migliaia di mozziconi raccolti, hanno “contribuito” lanciando i loro per terra e dimostrando di non aver capito nulla del messaggio lanciato dall’iniziativa».
In circa due ore il gruppo ne ha raccolti 11 mila. «I dati che più sconvolgono sono quelli che riguardano il conseguente avvelenamento dell’acqua – spiegano Valentina ed Edoardo – Per esempio, un solo mozzicone di sigaretta è sufficiente per uccidere un pesce che vive in 1 litro d’acqua, immettendo moltissimi elementi inquinanti come la nicotina, il benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro. Abbiamo allora deciso di calcolare quanti litri d’acqua abbiamo potenzialmente “salvato” in sole due ore ed i dati sono i seguenti: 400.000 litri di acqua ferma e circa 5.000.000 litri di acqua svelenata a seguito di un percorso di ruscellamento del mozzicone».
«Per intenderci è sufficiente che finisca dentro un tombino per quadruplicare i danni ambientali – proseguono i ragazzi – Il punto che più ci sconvolge è che per evitare questa spiacevole conseguenza, basterebbe semplicemente evitare di gettare incivilmente a terra il mozzicone, portandosi per esempio un posacenere portatile in tasca o in borsa o semplicemente spegnendo e gettando la cicca nell’indifferenziato. E’ assolutamente indispensabile che i fumatori prendano coscienza e inizino ad avere un comportamento più rispettoso per il nostro ambiente e di conseguenza per la propria salute e per quella degli altri».
«Noi abbiamo tanto a cuore questo argomento e durante il nostro viaggio continueremo con questa campagna cercando di coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone. Speriamo inoltre che venga introdotto un materiale biodegradabile che possa prendere il posto dell’acetato di cellulosa assolutamente irrecuperabile».